LIDUINA: UN ASTRO CHE SPLENDE FRA LE TENEBRE DEL MONDO!
Questa parola così impopolare nel nostro linguaggio e nei nostri comportamenti, intesa come insignificanza, nascondimento, silenzio, annientamento, appare agli occhi del mondo una parola priva di valore, non certo una virtù. Invece, è san Giovanni Crisostomo a ricordarcelo, che l’umiltà non è solo una virtù, bensì sta alla base di tutte le virtù: «E’ la madre, la radice, la nutrice, il fondamento, il legame di tutte le altre virtù». Non dobbiamo, dunque aver paura dell’umiltà e non dobbiamo temere che l’umiltà ci lasci fuori dalla vita che conta. Dobbiamo, invece, capire bene che cos’è l’umiltà vera, quella cristiana, quella che ci chiede Gesù di vivere: «Imparate da me che sono mite ed umile di cuore». L’umiltà cristiana non è il sentirsi inutili, piccoli, insignificanti, magari considerarci buoni a nulla, incapaci di fare qualcosa di buono. L’umiltà cristiana, invece, è il riconoscersi così come siamo davanti a Dio. Sant’Agostino raccomanda: «O uomo, riconosci di essere uomo; tutta la tua umiltà consista nel conoscerti in profondità». Vuol dire, allora, che dobbiamo riconoscerci per quello che siamo, con le nostre debolezze, ma anche con le nostre qualità, riconoscerci creature, ma anche capaci di fare cose grandi. Ecco la verità di noi stessi e Dio ci vuole così: riconoscere i nostri limiti per accettarli e migliorarli, come pure riconoscere le nostre qualità per valorizzarle e aumentarle. Come la beata Liduina, questo riconoscere se stessi va fatto alla presenza costante di Dio: dobbiamo coltivare il senso della presenza di Dio nella nostra vita e solo allora riusciremo a fare verità su noi stessi. Quanto è importante la preghiera, i sacramenti, la riflessione sulla Parola di Dio nella nostra vita. Non dovremo mai mettere altre cose prima di queste, ne va della nostra serenità e del nostro equilibrio. Se riconosciamo noi stessi, in tutta la verità di cui siamo capaci, allora ci sentiremo spinti ad amare Dio e amare i nostri fratelli. Ancora sant’Agostino ci ricorda: «Là dov’è l’umiltà, lì è anche la carità». La beata Liduina ci ha dato l’esempio: ha vissuto l’umiltà in ogni situazione della sua vita, l’ha coltivata con la preghiera, l’ha resa visibile e attuale nella carità verso il prossimo e per questo è diventata trasparenza di Dio. E’ diventata un astro che splende fra le tenebre del mondo e chiede a noi di fare altrettanto, in questo nostro mondo nel quale Dio ci ha posti per essere luce di Lui. don Alberto Albertin, delegato per la Vita Consacrata